L’amico Cosimo Stigliano , ripropone la pubblicazione del Volumetto
dedicato alla fondazione dell’ADVOS e lo fa sul sito dell' "Associazione Rotunda Maris” .
La stesura della narrazione fu realizzata venticinque anni dopo l’epoca dei fatti con la collaborazione del professor Antonio LoMele saggio consigliere nelle questioni dei Donatori di Sangue .
Questa occasione che Mimmo Stigliano concede sarà tramite certo ed efficace per il vasto uditorio che possiede “Rotunda Maris” consentendo , in tale modo, di aggiungere ancora qualcosa alla Vicenda dei Donatori e della Donazione del sangue.
Molti non conoscono le condizioni disagiate in cui versava la donazione del sangue in questa provincia di Matera se non proprio, forse non è esagerato dire, in tutto il territorio della Basilicata negli anni settanta .
Mettendosi in questo contesto si avrà una migliore chiave interpretativa dei brani stampati che alla rilettura , nonostante siano passati molti anni , conservano ancora intatta l’emozione tutta giovanile dei fatti narrati .
Oggi nel complesso meccanismo delle moderne Organizzazioni fatto di Presidenze ad ogni livello territoriale, sono convinto che non sia rimasto molto di quei giovanili e pionieristici entusiasmi che pure hanno costruito l’oggetto stesso delle onorificenze che si vanno contendendo i moderni Organizzatori .
Nei programmi della neocostituita ADVOS (associazione di Donatori Volontari di sangue della provincia di Matera ) vi era il raggiungimento di molti obiettivi.
Innanzitutto, tengo particolarmente a evidenziarlo, c’era il fermo impegno a cercare di mantenere separate , come non era stato in passato, le competenze tecniche della immuno ematologia trasfusionale spettanti ai Medici , da quelle propagandistiche e di arruolamento alla Donazione del sangue più confacenti alle Associazioni di Volontariato.
La commistione dei ruoli (è stata e forse è ancora all’interno delle diverse associazioni in “concorrenza” fra di loro ) può considerarsi il “peccato originale “ dei nostri Servizi Trasfusionali .
Quelli del Sud Italia, per intendersi, che pure hanno prodotto tanto di buono sul piano scientifico e tecnico .
Lo stesso “Centro trasfusionale” dell’Ospedale di Matera che proveniva da una “Banca del sangue “ primordiale al servizio degli “ Ospedali riuniti della provincia “ che includevano anche l’ospedale di Policoro ( anni 70 ), in meno di un decennio con l’acquisizione e l’allestimento di tecniche speciali si era guadagnato (nel rispetto e nell’apprezzamento di Organismi Nazionali ) il ruolo di Centro di Immuno Ematologia e Trasfusione come non era all’epoca neanche quello del S. Carlo di Potenza . Come non sarebbe stato mai più, in seguito.
Cito le tecniche del congelamento del sangue, della aferesi plasmatica , del prelievo delle cellule staminali e della tipizzazione delle cellule del sangue a fini diagnostici delle emopatie.
Nel 1995 in un Convegno di aggiornamento, “AFERESI E LIPIDO AFERESI in Basilicata”, organizzato insieme con la TRIDOSA (Donatori di sangue della Trisaia - ENEA) e con la costante collaborazione del compianto Franco Ricciuti Primario ematologo nell’ospedale regionale , si trattò appunto l’argomento del prelievo da Donatore a scopo di autotriapianto delle cellule staminali con l’apporto prestigioso delle relazioni e della esperienza del professor Antonio Jacone che oggi dirige il Dipartimento dei Trapianti di Midollo ad Ancona .
Già allora , sedici anni or sono, a Matera si sarebbero potute sviluppare quelle metodiche di cui oggi si parla così diffusamente con tanta enfasi ,sia nel bene che nelle oscure ombre del male . Si sarebbero fatti i primi prelievi per trapianto autologo di midollo , supportati anche dall’istituto di Immunologia e da quello di Ematologia della Università di Bari .
Sono venuti invece i tempi terribili della epidemia di AIDS che ha travolto le speranze e distrutto ogni serena possibilità di costruire cose significative .
Si è trattato di una epoca amara che ha visto distrutto lo slancio innovatore che si era posto nella soluzione delle problematiche dei progetti in gran parte già avviati e che non si può dire lasci intravedere un ruolo positivo di sostegno e di conforto prestato dalle organizzazioni associative per la donazione.
La vicenda dell’AIDS è però troppo al disopra di questo o di quel Protagonista perchè le sue conseguenze possano essere addebitabili soltanto alle colpe di Singoli.
Colpe perseguite , sanzionate e sofferte nel silenzio dai Pochi !
Se vogliamo molte sconfitte inflitteci dall’AIDS sono state anche provocate dalla insufficienza del sistema di reclutamento di Donatori che se non vado errato doveva spettare alla Associazioni di volontariato.
Sta di fatto in fin dei conti che , più o meno velatamente , quella amara vicenda è anche egregiamente servita a dare sfogo a tendenze mai sopite di conservatorismi degli status quo ; agli umori negativi fermentati su innegabili gelosie e vivificati da represse intenzioni di rivincita.
Veleni spesso molto abilmente confezionati e somministrati ad arte e sempre da mano ignota.
E’ venuto da pensare , in occasione della ripresentazione al Pubblico del Volumetto, che sarebbe stata forse l’ora opportuna per scrivere un’altra storia che potesse mettere in evidenza queste incomprensibili vicende.
Quello che non si è più realizzato e che, forse non lo sarà mai più : l’inaridimento degli slanci verso nuove programmazioni , lo stagnare persino delle tematiche concernenti nuovi modelli di organizzazione dei Donatori e delle Donazioni di sangue .
Resta la constatazione però che non serve un’altra storia perchè in definitiva il Sistema oggi ha raggiunto il suo equilibrio, quello che i Più avevano voluto da sempre.
Servizi di Medici condizionati da Laici organizzatori, poca innovazione tecnica , apoteosi di Organizzatori e dei loro Gruppi che continueranno a parlare di “autosufficienze raggiunte o non raggiunte “ di “gocce di vita “ e di sdolcinati inviti a donare sangue e che intanto non perderanno l’occasione di rincorrere, sempre in aspra e mal celata concorrenza fra di loro , i benefici effetti provenienti dell’esercizio - “improprio “- di Tecniche Mediche molto Speciali per essere affidate pur al semplice commento di Operatori laici.
Resta ,infine, il conforto e la speranza che il Tempo come sempre , a patto che non sia mutato esso pure, sappia dare onore sincero ai veri Attori e oblio alle goffe Comparse che nel nostro caso, nel caso della nostra Storia che Mimmo rispolvera e rilancia dalla balaustra di “Rotunda Maris “, poco o nulla hanno saputo aggiungere alla Cosa narrata, che rimane indimenticabile per Chi la visse, e meravigliosa anche per Tanti Altri .
Augurando una lettura della Storia , depurata da rancori e da veleni , non può non correre , doverosamente, la mia mente e il mio cuore ai Pazienti ai quali chiedo sinceramente perdono per non avere saputo fare meglio !
Ai Donatori i veri attori che sempre più frequentemente sono relegati - dietro la pompa illustre delle presidenze - al ruolo di parte sottintesa e trascurata !
Alla TRIDOSA che a buon motivo va considerata la “culla della nuova era Donatoriale di Matera “ e della sua provincia e per la quale, per Antonio Gerardi e per Mimmo Stigliano , a nome di tutti gli altri, sarebbe quasi doveroso che l’Assise Regionale che ha gratificato tanti Personaggi in varia maniera meritevoli tramite il Suo Istituto intitolato al “Senatore Verrastro “ , esprima un segno di riconoscimento come a Coloro che si sono battuti per questa nostra Terra con passione ed entusiasmo . Senza chiedere nulla in cambio !
Dottor Angelo Antonio Di Venere
Socio fondatore e benemerito dell’ADVOS (come da una targa commemorativa offerta dal Presidente dell’ADVOS , signor Antonio Bronzino )
Matera li 29 marzo 2011