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ROTONDELLA

ROTONDELLA

IL BALCONE DELLO JONIO

 

               

 

 

 

 

Situata su un colle dalla caratteristica forma tondeggiante, da cui deriva il nome, a 576 metri sul livello del mare , in una posizione dominante sulla valle del Fiume Sinni, sul l’intera piana Metapontina e il Golfo di Taranto, spesso battuta dal caratteristico vento che offre refrigerio durante la stagione estiva e il piacere di respirare l'aria pulita e benefica proveniente dal mare e dai monti.

 

Dalle stradine del centro storico di Rotondella, che si sviluppano con una  caratteristica architettura a spirale che va dalla base al vertice e che intersecandosi si inerpica lungo tutta la sua circonferenza fino a  raggiungere la sommità del colle, è possibile godere, in sequenza dagli affacci che si incontrano, squarci panoramici tra i più variegati.

Dalla cima dell'abitato lo sguardo abbraccia l'intero paesaggio circostante con i suoi colori che vanno dall'azzurro del mare della costa Jonica,(Lucana, Calabra e Pugliese), alla verdeggiante vallata che man mano si ingrigisce diventando sabbiosa in prossimità del letto su cui scorre il fiume Sinni, per poi tornare al verde sui pendii dei monti più vicini del Parco del Pollino, le cui cime più lontane si stagliano all'orizzonte sfumate d'azzurro; poi di nuovo il mare a chiudere il cerchio.

 

I punti altimetrici del paese sono segnati da due croci di ferro, in via dei Preti e in Piazza Plebiscito.

 

 

LA STORIA

 

Insediamento risalente con tutta probabilità al periodo della Magna Grecia, anche se popolato in seguito, raso completamente al suolo dai Saraceni nel XV secolo e successivamente riedificato dai feudatari che si alternarono al potere. Nel territorio sono state rinvenute tracce risalenti al 1500 avanti Cristo.

Punto eccezionale di osservazione in epoca romana e tardo medioevale, la sua posizione favorevole lo rendevano un luogo sicuro dalla malaria e dal quale era possibile vigilare e difendersi dalle invasioni provenienti dal mare dell'intero arco jonico, in particolare le incursioni dei pirati saraceni, molto frequenti in questi luoghi. Una torre di avvistamento in cima al paese ricorda ancora oggi il ruolo medioevale dell'insediamento

Anticamente portò il nome di "Rotunda maris" termine derivato, probabilmente, sia dalla sua forma tondeggiante, sia dalla sua particolare posizione di fronte al mar Jonio, sia per distinguersi da Rotonda, località in provincia di Potenza.

 

Le fonti storiche documentano, fin dal 1267, l'esistenza di Rotunda Maris, nell’ area di Trisaia (Terra dei Tre Santi) e di complessi villaggi che rientravano nella sfera d’influenza di Siris, e successivamente di Heraclea.

Nel 1278 gli abitanti di Rotunda Maris e di Trisaia dovevano provvedere alla manutenzione del castello di Policoro, all'epoca vero centro amministrativo dell'area.

Infatti al castello  di Policoro dovevano provvedere  gli uomini di detta terra,   di Scanzano, di Colobraro, di Rotondella, di Bollita. di Trisaia e di Santarcangelo ( "Castrum Policorii:... homines eiusdem Terrae, Scansani, Culubrarii, Rotunde Maris(Rotondella) Bollite (l'attuale Nova Siri), Trisagie (casale di Rotunda Maris) et Sancti Archangeli" ).

Tommaso Sanseverino feudatario di Rocca Imperiale, nel 1311, allo scopo di eliminare frequenti incidenti tra i feudatari e gli abitanti di Rocca, Bollita, Nocara e Rotondella, fece delimitare i confini territoriali che erano mal noti e imprecisi

E’ certa l’esistenza del villaggio di Trisaia (al centro dell’omonima piana) sino alla fine del XIV secolo, e in epoca anteriore del Monastero Basiliano di Santa Maria delle Lauree.

Nel XVI secolo, nei pianori di Trisaia, si svilupparono i villaggi di Santa Lucia e Santa Laura, andati successivamente distrutti.

Le origini dell'odierna cittadina risalgono alla prima metà del Cinquecento con un primo nucleo sul colle Limpidina.

Durante la dominazione francese divenne sede di Circondario e, successivamente, di Mandamento.

 

ARCHEOLOGIA

 

Vaste aree archeologiche sono state rinvenute nella valle sottostante, lungo la costa jonica e nei pressi del Monte Coppola, dove molti archeologi ritengono fosse ubicata la città di Lagaria. In queste valli si susseguirono i destini di Siris e di Heraclea (le odierne Nova Siri e Policoro) e lo scontro tra il mondo greco e quello romano.

 

Nel corso di operazioni di scavo effettuati sulla sommità di Piano Sollazzo sono venuti alla luce alcuni reperti archeologici che risalgono al periodo neolitico.

 

DA VISITARE

 

 Al suo interno si snoda un’ itinerario tra:

 

Casella di testo: palazzi gentilizi ampi ed ariosi con caratteristici e meravigliosi portali che si contrappongono tra loro per varietà di forme e di decorazioni che impreziosiscono le vie del centro storico,

        

 

Casella di testo: mascheroni in pietra finemente lavorati con arte barocca, vere opere architettoniche ricche di storia e di tradizioni, 

            

Casella di testo: chiese come quella di S. Antonio da Padova, di grande interesse storico e artistico. appartenente al convento francescano degli Zoccolanti.
La chiesa e il convento furono costruiti nel 1652, quando un nobile napoletano, Astorgio Agnese, proprietario dei terreni su cui attualmente è situata la chiesa, donò ai monaci i suoi averi. Il convento fu abitato dai monaci fino al 1862, quando con la legge Siccardi, divenne proprietà dello stato, mentre la chiesa rimase a disposizione dei fedeli divenendo parrocchiale nel 1976.
 
 

 

 

Casella di testo: Interessante la Chiesa Madre dedicata a S. Maria delle Grazie del XVII secolo in stile barocco, sopravvissuta al tempo e alle invasioni saracene, nel cui interno sono custoditi un altare in marmo e le statue lignee dell’ Immacolata, della Madonna delle Grazie e di Sant’Antonio.
 
Casella di testo: La costruzione è in stile barocco con interno ad una sola navata in cui si possono ammirare: fregi laterali di notevole pregio, un’ altare in marmo policromo del 1905, alcune statue tra cui quella di San Francesco di Assisi, San Pasquale Bairo, Santa Rosa da Lima e due pregevoli quadri del XVIII sec. di scuola napoletana, raffiguranti San Rocco e Santa Lucia. Inoltre vi sono conservati una cantoria ed un organo del 1600. Attualmente del vecchio convento si può vedere solo un'ala del porticato.
 
 

 

 

Casella di testo: Nella parte vecchia del paese è situata la chiesa dell'Annunziata ,risalente al 1600. 
 

 

     

 

 

 

Casella di testo: da vedere anche le lamie di Bitonte, costruite nel XVIII secolo (si tratta di robusti pilastri in pietra che sostengono una struttura di mattoni con volte a crociera su cui poggiano anche le case) e la Torre d'avvistamento. 

 Di notevole interesse turistico è l’area boschiva, sia quella che attornia parte della collina e sia quella che copre le pendici di Monte Coppola.

 

IL TERRITORIO

 

Il suo territorio si allunga dal Monte Coppola ,che è famoso per i suo ritrovamenti archeologici, alle rive del mare Ionio.

Nel corso dell'Ottocento e del Novecento rappresentò sempre un centro importante per collocazione geografica e per insediamenti commerciali e artigiani.

Con la bonifica integrale della piana del Metapontino, completata negli anni Cinquanta del Novecento, sviluppò, soprattutto nella zona pianeggiante, un'agricoltura di prim'ordine e vide nascere cospicui insediamenti industriali.

Dalla fine degli anni Settanta l’agricoltura iniziò un sostanziale mutamento, passando dalle colture tradizionali estensive a quelle intensive, soprattutto frutticole, che la portarono fra i centri meridionali più importanti nell'esportazione verso i mercati nazionali ed europei.

Nei fertili terreni pianeggianti delle località Trisaia e Caramola sono diffuse le piantagioni di frutta, gli uliveti e le coltivazioni di cereali.

L’area è oramai nota per la produzione di albicocche e per la presenza delle Oasi Ecologiche Plasmon.

La nuova zona d'espansione dell’abitato è situata nella Piana di Trisaia, tra il centro collinare e la Marina di Rotondella dove si sta sviluppando il nuovo abitato di Rotondella Due con le attigue aree artigianali e commerciali.

 

Mare, natura e tradizioni

 

Oggi Rotondella offre al turista una tranquillità sempre più rara e l'ospitalità e la semplicità dei suoi abitanti . L'ideale per chi ama unire il mare con l'esplorazione della natura.

Una vacanza a Rotondella consente di immergersi nelle tradizioni folkloristiche e culinarie (per es. i falaùn: gustosi calzoni al forno ripieni di patate e cipolla o spinaci e uva passa), senza perdere il piacere di vivere lo sport, il trekking nei vicini boschi del Monte Coppola ed il divertimento di una vacanza al mare nel vicino Lido di Rotondella, raggiungibile in 10 minuti d'automobile .

Il panorama ed il valore floro-faunistico sapranno conquistare il turista che cerca l'emozione di una terra antica e lontana.


 PIATTI TIPICI

 

Il piatto tipico del paese sono i "frizzuli" conditi con sugo e mollica di pane

 

 

GLI APPUNTAMENTI

 

16 Gennaio - Festa del Fuoco in onore di S. Antonio Abate

17 Gennaio - Festa di S. Antonio Abate

12-13 Giugno - Festa di Sant'Antonio

16 Luglio - Madonna del Carmine

1 Agosto - Fiera di prodotti vari e bestiame

15 Agosto - Festa di San Rocco

Luglio – Sagra dell’albicocca

Luglio-Agosto – Estate Rotondellese